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Botteghe d'Arte 5

Come le formelle dei Paratici nella nostra Cattedrale “reggono” in senso figurato la possente struttura del tempio civico, edificato grazie anche al contributo dei tintori, dei carradori, dei calzolai e delle altre Arti che prosperavano in città durante il secolo XII, lo stesso si può ancora oggi affermare per il tessuto di attività produttive, di piccola e medio-piccola dimensione ma di grande potenziale, in grado di resistere seppure con fatica alla difficile situazione in cui versa l’economia piacentina, nazionale, mondiale. A fronte di un sistema economico globalizzato che rischia l’implosione perché troppo fondato su astratti valori finanziari, ciò che permette malgrado le criticità di guardare ancora al futuro sono gli antichi e moderni mestieri artigiani, che ancora lavorano materie prime tangibili come il metallo, il legno, il vetro e i tessuti o che fondano il proprio valore aggiunto sull’intangibile, ma concretamente produttiva spinta creativa. L’ampio spazio ai servizi in un volume dedicato ai valori artigiani giunto alla quinta edizione, ancora una volta nato dalla sinergia tra UPA-Federimpresa e Camera di Commercio di Piacenza, non fa che rispecchiare l’odierna tendenza che interessa il settore, percorso da fermenti di sviluppo per ciò che riguarda nuove tecnologie, nuove esigenze e nuovi materiali. I valori della cultura artigiana si rinnovano costantemente, quale specchio delle esigenze più attuali: quella di circondarsi di un’oasi di verde in un mondo frenetico, che dà spazio ad esperienze di vivaisti ad alta specializzazione, o quella del prendersi cura dei più piccoli facendo sì che giochino e imparino in un ambiente sicuro e stimolante. Grande attenzione alla progettazione degli ambienti attraverso l’illuminotecnica e i complementi d’arredo in tessuto e in vetro, mentre restano in primo piano le colonne portanti della produzione artigianale piacentina come l’intaglio e l’intarsio del legno secondo lo stile grazzanese, la lavorazione dei tessuti - che guarda ai grandi mercati della globalizzazione - e i “maghi” della gastronomia, della lavorazione dei salumi e della pasticceria, in una costante opera di valorizzazione delle eccellenze e delle tipicità locali. E non manca chi ha impiantato in città, nutrendo di nuova linfa la tradizione piacentina, la cultura artigiana inglese della lavorazione delle pelli e quella rendenese degli storici arrotini itineranti. E infine chi, armato di estro e passione, ha dato vita alle proprie creazioni orafe e ceramiche partendo da un disegno, così come idea ed elaborazione grafica stanno alla base dei moderni procedimenti di serigrafia di un’attività presente sul territorio da oltre trent’anni.


Pietro Bragalini
PRESIDENTE UPA-FEDERIMPRESA

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Botteghe d'Arte.